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Anika Smith, trovata senza le mani

Una ragazza di 17 anni viene trovata brutalmente assassinata nella sua casa in Sudafrica. Senza indizi chiari né colpevoli, il caso rimane un mistero inquietante fino ad oggi.

Anika Smith è nata il 18 luglio 1993, a Pretoria, in Sudafrica. Figlia di Charlotte e Johan, la sua infanzia è stata segnata da momenti felici, ma anche da sfide. All’età di 13 anni, i suoi genitori hanno divorziato e lei ha dovuto affrontare la separazione. Nonostante ciò, ha mantenuto un buon rapporto con entrambi.

Anika aveva un amore speciale per gli animali e faceva volontariato in uno zoo locale. Dopo il divorzio, sua madre decise di trasferirsi a Città del Capo, distante circa 15 ore in auto o 4 ore di volo.

Scelse di rimanere con suo padre, ma, col tempo, si rese conto che sentiva la mancanza della madre e decise di andare a vivere con lei e il suo compagno. La convivenza non fu facile, poiché non si adattò alle regole della casa e tornò a vivere con il padre.

Ricerca di identità

Sebbene descritta come un’adolescente felice, negli ultimi anni della sua adolescenza Anika iniziò a cambiare. Adottò uno stile più alternativo, usando trucco pesante, rossetto scuro e vestiti neri. Si tinse anche i capelli biondi di nero.

Questi cambiamenti facevano parte della sua ricerca di identità, ma alcuni sentirono che la mancanza di regole nella casa del padre contribuì a un comportamento più ribelle. Cominciò a fumare, bere e frequentare feste.

Il 10 marzo 2010, Anika si svegliò sentendosi male, con febbre e mal d’orecchio. Suo padre la portò dal medico, che diagnosticò un’infezione all’orecchio. La raccomandazione fu riposo e farmaci, ma la situazione non era grave.

Il padre seguì le indicazioni, lasciò Anika a casa e andò al lavoro, chiarendo che sarebbe tornato presto. Ordinò alla farmacia di consegnare i farmaci a casa e, intorno a mezzogiorno, arrivò il fattorino. Trovando il cancello chiuso e i cani nel giardino, suonò più volte il clacson, ma nessuno rispose.

Anika Smith. / Foto: Riproduzione.

Scena tragica

La farmacia informò il padre dell’accaduto, che provò a chiamare Anika. Senza risposta, suppose che sua figlia stesse dormendo. Tornando dal lavoro più tardi, notò dettagli strani: il cancello era aperto, i cani confinati sul lato della casa e la sala da pranzo era in disordine.

Salendo nella stanza di Anika, trovò una scena terrificante: lei era sdraiata sul letto, con segni evidenti di violenza, mutilazione e abusi.

La polizia avviò un’indagine. Non c’erano segni di effrazione, suggerendo che Anika conoscesse l’aggressore. Due tazze di caffè intatte sul tavolo indicavano che potrebbe aver ricevuto qualcuno prima dell’attacco.

I cani, generalmente docili, erano confinati, il che indicava che la persona era estranea alla casa. Sebbene il DNA dell’aggressore fosse stato raccolto, non corrispondeva a nessun profilo nel database nazionale. L’indagine inizialmente si concentrò sulle persone vicine ad Anika, a partire dall’ex ragazzo, Nico Venter.

Sebbene descritto come geloso e controllante, Nico aveva un alibi solido, supportato da filmati di telecamere di sicurezza. Tuttavia, affrontò accuse e minacce, anche se il DNA trovato non era il suo.

Un altro sospettato fu Damian Treby, compagno di scuola di Anika. Conosciuto come “Vampiro Anck,” aveva graffi sul collo, ma affermò che erano dovuti a una lite con sua sorella. Inoltre, non c’erano prove che lo collegassero al crimine.

Infine, André van Vick, soprannominato “Smiley,” confessò il crimine, ma la sua dichiarazione fu smentita quando il DNA non corrispondeva e ritrattò la confessione. Affermò di essere stato costretto a confessare a causa di minacce ricevute in un bar.

Domande senza risposte

Purtroppo, il caso di Anika Smith rimane irrisolto. Le sue mani, possibilmente tagliate per nascondere prove, non sono mai state ritrovate.

La brutalità del crimine sconvolse la comunità e, ancora oggi, la sua famiglia attende giustizia. Questo è solo uno dei tanti casi che rimangono un mistero.

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